La storia di Porta Palazzo
Porta Palazzo appartiene al centro storico della città, ma conserva alcuni tratti caratteristici suoi propri (forma urbana, storia, popolazione insediata, attività economiche) che la connotano come quartiere “popolare” a tutti gli effetti, con una forte identità e un forte senso di appartenenza.
La sistemazione definitiva dei contorni della piazza venne risolta intorno al 1830, grazie all’intervento di privati, in concomitanza con l’ampliamento dell’Ospedale Mauriziano ad opera dell’ingegner Mosca.
I mercati a Porta Palazzo si stabilirono definitivamente il 29 agosto 1835, a seguito di un “Manifesto Vicariale” che proibì, a causa dell’infierire del colera, la vendita sulle piazze Palazzo di Città (piazza delle Erbe) e Corpus Domini.
In seguito a tale provvedimento, la città decise la costruzione di tettoie nei due primi quadrati della piazza Emanuele Filiberto, attuale piazza della Repubblica, per il mercato dei commestibili.
Il resto del mercato era costituito da file di baracche per i mercanti di stoffe, chincaglierie e terraglie.
Per la conservazione delle merci furono invece costruite nel sottosuolo dei grandi locali “le ghiacciaie” suddivisi in quattro piani sotto il livello della strada.
A forma elicoidale, degradanti verso il basso, permettevano ai carri di scendere e depositare le merci fra il ghiaccio naturale dei mesi invernali, raccolto nei prati vicini, o trasportato dal Moncenisio durante gli inverni meno rigidi.
Da quel momento furono numerose le modifiche apportate alle strutture ospitanti i mercati della piazza: le prime due tettoie oggi non esistono più, sono state sostituite dagli edifici attualmente utilizzati: il II (ittico) e il V (alimentare), edificati nel 1836; il mercato IV, l’elegante struttura metallica detta oggi tettoia dell’Orologio, eretto nel 1916 e il mercato III dell’abbigliamento, costruito nel 1963 e demolito nel 2005 per lasciar spazio alla nuova struttura progettata dall’architetto Massimiliano Fuksas.